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Il Silb e il Prefetto Antonio D’Acunto: una giornata dedicata alla cultura del divertimento responsabile.

Dalla tragedia di Corinaldo a un patto per la vita.

Quanto sta accadendo nelle Marche, dopo Corinaldo, dovrebbe essere il viatico per tutte le altre Regioni italiane. Una profonda collaborazione inter-istituzionale, fra Comuni, Confcommercio, il Comitato genitori unitario riunitosi il giorno dopo la strage, CoGeU, il Garante per i diritti alla persona delle Marche Andrea Nobili.

Il codice etico dell’intrattenimento appena siglato fra il Garante, il direttore Confcommercio Marche centrali Massimo Polacco e il comitato genitori, in tema di conformità degli spazi, sicurezza e salubrità dell’ambiente; l’accordo stipulato fra la prefettura di Ancona e il Silb (associazione che rappresenta i gestori di discoteche e locali notturni) per l’applicazione del Protocollo nazionale sicurezza; corsi per i titolari dei pubblici esercizi (bar, stabilimenti balneari) organizzati dalla Regione, perché siano chiari i limiti dell’intrattenimento e per non sfociare nel terreno di discoteche e locali notturni che hanno altre responsabilità e altri oneri da affrontare.

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Antonio D'Acunto, Prefetto di Ancona. Credits: Giusy Marinelli

Tutto questo è stato possibile grazie all’azione ferma, ma propositiva, del prefetto Antonio D’Acunto, che ci ha ricordato quale sia la mansione fondamentale di un Prefetto, troppo spesso dimenticata: “Il Prefetto è il punto di riferimento per la sicurezza nell’intera provincia. In questo ambito può chiamare a raccolta tutti gli attori del sistema, enti locali, forze dell’ordine e associazioni di categoria”.

Quindi un Prefetto può fare molto?

“Si, fungere da raccordo fra le istituzioni e la società civile, come ad esempio il Comitato Genitori. Ho inteso sensibilizzare le forze dell’ordine a un problema di rilievo come quello dello spaccio, invitandoli ad avere un dialogo costruttivo con tutti i gestori che si dimostrano collaborativi. In caso di manifestazioni di rilievo ho chiamato i sindaci per concordare linee d’azione precise”.

Serviva Corinaldo per porre in essere questa collaborazione a rete?

“La collaborazione è sempre stata il mio metodo di lavoro. Ma questa tragedia ci ha scosso tutti, quella notte è un’esperienza che non si dimentica. E per evitare che tragedie simili accadano, ovunque, servono due linee guida. La prima è quella dei controlli: quando un Questore o un Sindaco rilevano gravi anomalie non si può fare altro che sospendere o chiudere un’attività. L’altra strada è quella della collaborazione reale e del dialogo”.

A questo proposito, lo scorso 8 dicembre, nel convegno tenutosi a Senigallia, il Prefetto D’Acunto ha prospettato d’intesa con il Silb e la Regione Marche, l’idea di una giornata nazionale da dedicare alla cultura del divertimento responsabile. Tale proposta è stata presentata dal Silb al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che in virtù della sua precedente esperienza si è dimostrata particolarmente sensibile alle tematiche che interessano il mondo giovanile.

In questo momento, le Marche rappresentano un viatico che tutte le regioni dovrebbero seguire affinché non vi sia più alcuna Corinaldo.