SIAMO IN BALLO DA 💯 ANNI! OLD FASHION MILANO

Musica e ballo sono cultura, sono idee ed emozioni che circolano, non a caso rientrano e “respirano” nel percorso di vita di molte persone che hanno contribuito e contribuiscono a costruire un’Italia più viva, innovativa, dinamica, consapevole: nell’arco degli anni un parterre di artisti e personaggi veramente imponente ha calcato il palco del locale, coprendo tutto l’arco artistico dello spettacolo a 360° spaziando da cantanti, musicisti, personaggi e icone culturali del calibro di Jimi Hendrix, Whitney Houston, Mike Bongiorno, Lucio Dalla, Patty Pravo, Marcello Mastroianni and more…
Prosegue il nostro “Cool Tour” attraverso i locali che hanno fatto la storia della Cultura, dello Spettacolo e dell’Intrattenimento italiano. Oggi ci dedichiamo all’Old Fashion Milano , storico club nato nel 1933. Non è solo una discoteca, ma un pezzo di storia della Città. Dalla geniale fondazione ai tempi del Futurismo ai mille eventi degli anni ’90 e 2000, passando per la Milano da Bere, l’Old Fashion ha rappresentato e rappresenta tuttora la nostra idea di imprenditoria virtuosa.
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Silb – Fipe
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Fonti e Ringraziamenti:
Roberto Cominardi (Presidente Provinciale Silb)
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𝘼𝙥𝙥𝙧𝙤𝙛𝙤𝙣𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙘𝙤:d
Il Palazzo dell’Arte di Milano nasce da una donazione al Comune di Milano dal facoltoso Senatore Bernocchi che nel 1931 commissiona all’Arch. Giovanni Muzio la costruzione di “una Fabbrica” all’ingresso del Parco Sempione di Milano.
Il Muzio, uno dei più prolifici architetti del Futurismo Italiano concepisce e edifica il Palazzo in soli due anni avvalendosi, tra l’ altro, della consulenza e dell’estro di Sironi che gli disegna i 6 archi contrapposti (che verranno poi smantellati) al Triportico affacciato sul parco e affresca completamente la sala centrale del Palazzo. Il palazzo è pronto così per accogliere la Triennale di Milano, Ente espositivo preposto alla promozione in Italia e nel mondo del Design Italiano. Il Palazzo di Muzio è concepito in tre settori: gli uffici, la zona espositiva e il Loisir, nel quale trovano posto sia il Ristorante con la sala da concerti che altri spazi destinati alla fruibilità del pubblico. Sulla terrazza viene invece creata la sala danzante, data in gestione, insieme al ristorante, alla Ditta F.lli Beretta.Siamo nel 1933 e viene inaugurata la seconda Triennale di Milano.
Gli anni che seguono all’inaugurazione sono, purtroppo, quelli della guerra. Nel 1943, durante l’occupazione tedesca in Italia, il ristorante del palazzo viene adibito a circolo ricreativo per gli alti ufficiali tedeschi e la terrazza definitivamente chiusa; il locale acquisisce il teutonico nome di Ballhaus (sala da danza in tedesco).
Nel 1947 il Palazzo torna a nuova vita e così anche il Ristorante che torna al suo nome originario e viene suddiviso in due sale da un enorme camino centrale raccogliendo in sè sia il ristorante che la sala da ballo con due piste separate. Da quel momento in poi quella è la struttura dominante del locale.
Prima ancora del “mitico” Piper, Old Fashion fu famoso in Milano con un altro nome: “El Trianon”, il Trianon è stato il punto di riferimento della generazione del Rock n roll. In quegli anni lo spazio era in gestione alla CRTI, la compagnia di radio trasmissioni che aveva nelle sale del Teatro (costruito proprio in quegli anni) la prima sala sperimentale delle trasmissioni televisive Italiane. Sarà proprio da quelle sale attigue all’odierno Old Fashion che verranno irradiate le prime trasmissioni di “Lascia o Raddoppia” di Mike Bongiorno.
I mitici anni 60 restano non solo nella nostra memoria civile per i grandi cambiamenti epocali che la cultura Hippy e i movimenti studenteschi hanno operato, ma anche perché con i Beatles i Rolling Stones e Jimi Hendrix la nostra percezione della musica si è stravolta. In questo periodo dei grandi cambiamenti il locale del Palazzo diventa il “Piper” di Milano. Personaggi come Patty Pravo, Lucio Dalla e altri grandi nomi della musica Italiana infiammano le notti Milanesi, ma è il 23 Giugno del 1968 che il locale sorge agli onori della leggenda musicale con il concerto di Jimi Hendrix. Oltre 4000 persone assistono alla sua performance mentre una folla in delirio cerca di accedere ai locali. Dopo la parentesi Piper il locale diventa “Wanted Saloon”; dove la mobilia dovrebbe ricordare un vecchio Saloon Western. Purtroppo la gestione è fallimentare e il Saloon chiude in meno di un anno.
Nel 1970 viene ristrutturato e chiamato Old Fashion. Il nome deriva da un famoso Long drink a base di Whiskey e soda molto in voga in quegli anni che veniva servito in Tambler basso (chiamato anche Old Fashioned Glass) è un Ristorante & Dancing che tra alterni momenti di gloria e cadute di stile arriva fino al 1988. Da quella data e fino al 1992, continuerà la propria vita con una programmazione a “singhiozzo”. Unica serata fissa: il mercoledì sera (denominata Blanco y Negro) che ha un pubblico universitario.
Nel 1995 ( dopo oltre 3 anni di ristrutturazioni ) rinasce Old Fashion come primo locale “attuale” a presentare un ristorante oltre che ben due sale Dancing. In occasione dell’inaugurazione della riapertura del locale, presenziò Marcello Mastroianni con una diretta con l’allora notissimo programma televisivo ” Nonsolomoda” presentando l’esposizione temporanea ( realizzata da Old Fashion nei suoi spazi ) delle opere scultoree di suo zio Umberto Mastroianni – unanimemente riconosciuto come il più grande scultore del novecento.
Nato dai disegni dell’Arch. Daniele Beretta, l’Old (così viene familiarmente chiamato a Milano) si discosta da tutte le discoteche anche per quella vena artistica che accompagna il suo debutto. Opere di maestri come Cassinari, Musella, Mastroianni, fanno bella mostra di sè nei saloni e tra gli archi del giardino. Nel 2001 il locale subisce un restyling a cura del Designer Samuele Mazza che introduce elementi mediterranei e arabeggianti, mentre nel 2003, disegnato direttamente dai F.lli Cominardi, assume una caratterizzazione neo Barocca. Nel 2004 infine avviene lo spostamento del Giardino dalla antica destinazione a quella attuale. Lo spostamento produce anche un ampliamento di superficie da 870 a 1300 mq e una completa ristrutturazione degli spazi. Il design del nuovo Giardino della discoteca estiva più famosa di Milano è affidato all’ Arch. Luca Bernasconi che introduce al legno alcuni elementi di ferro Courtain e un Patio centrale adibito a pista da ballo e ricevimenti.
Dopo le numerose autorizzazioni richieste (e ottenute) dalla Sovrintendenza Beni Culturali, Commissione paesaggistica del Comune di Milano, Settore Parchi e Giardini e Fondazione Triennale, i lavori partono freneticamente nell’inverno del 2003/2004 per permettere l’apertura della stagione estiva nel Maggio dello stesso anno.
Nel 2006 è l’Arch. Fabio Rotella a ridisegnare l’interno del locale eliminando l’aspetto Neo Barocco tanto caro a molti clienti per far riemergere l’antico aspetto Futurista del locale originario inserendo elementi attuali del minimalismo moderno. Nello stesso anno il Ristorante & Dancing viene riconosciuto dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia come ” Negozio di rilevanza storica “,unico locale nel suo settore merceologico ad essere inserito nell’Albo.
Nel corso di questi ultimi anni il locale è stato spesso al centro degli eventi mondani più prestigiosi in città e frequentato da numerosissimi personaggi del mondo del cinema, della televisione, dello sport e dello spettacolo in genere.